Obbiettivo 1K MRR - Vendere prodotti digitali
Credits: Nubelson FernandesSe nell' articolo precedente mettevo le basi per iniziare un piano a lungo termine per creare rendite passive, dove il primo punto era non sperperare denaro, a questo punto, una volta sistemate le uscite pendenti ho iniziato davvero.
Come dicevo nell'ultimo articolo, l'idea era quella di vendere prodotti digitali, che già avevo nel mio hard disk e che potevano essere profittevoli online. Il primo passo è stato passare per Etsy. Il marketplace ha una grande visibilità e volevo sfruttarne la praticità per iniziare subito. Mi sono però scontrato con la richiesta di Etsy di una carta di credito obbligatoria per procedere alla vendita online. Cosa che dall'alto della mia carta di debito mi ha spiazzato.
Ho deciso quindi di passare prima dalla strada più lunga e tortuosa.
Considerato che conosco la vendita online e so quanto possa essere facile ritornare nel vizio del buttare denaro ho cercato di creare uno (anche se poi sarebbero due) business che abbiano spese di gestione veramente minime, soprattutto in fase di startup. So che per vendere online - non passando dai marketplace - ho bisogno di alcuni strumenti:
- Un nome a dominio
- Un ecommerce
- Un servizio che mi permetta le transazioni online
Sulla base di questo, so che non passando per la "fama dei marketplace" dovrò necessariamente investire in pubblicità. Ma andiamo per passi.
Attivare un servizio online "low cost"
Seguendo i precedenti punti:
Nonostante voglia limitare il flusso di cassa in uscita, ho necessariamente bisogno di PAGARE un nome a dominio, quindi da NameCheap ho comprato il dominio www.camisetadigital.net .
Per il servizio eCommerce, avrei potuto sceglierne diversi. Le opzioni plausibili erano varie, in ordine di preferezna:
- Shopify: mi avrebbe permesso di "partire subito" ma il tutto avrebbe comportato un'uscita di circa 30$/mese.
- Woocommerce: mi avrebbe permesso di "partire più velocemente" ma il tutto avrebbe comportato un'uscita di almeno 10$/mese per poi ritrovarsi con delle dinamiche di lentezza e problemi legati alla piattaforma.
- LemonSqueeze: forse era la soluzione più corretta ma ho deciso di scartarla per il motivo qui sotto.
Nell'acquisto dei nomi a dominio, ho acquistato anche www.eazythemes.com , sito con il quale mi sono prefissato di vendere template grafici online che i clienti "privati" non accettano e con il quale posso fare un pò di "palestra" su altri linguaggi di programmazione/markup. Ecco perché ho intrapreso l'idea di realizzarmi un eCommerce custom che si appoggiasse a Vercel , hosting gratuito dove è possibile ospitare un eCommerce basato su Next JS . Costo 0$/mese e tanta, tanta palestra su un nuovo linguaggio.
Strada più lunga? Decisamente.
Strada meno fruttuosa? Non saprei.
Alla lunga, essendo uno sviluppatore, conoscere le dinamiche di uno dei nuovi linguaggi di programmazione mi potrebbe comunque portare profitto. Ma soprattutto, cosa importante, mi sta facendo riscoprire la voglia di programmare.
Per quanto riguarda il servizio per le transazioni online, uno vale l'altro perché tutti "costano" solo se effettui una vendita. Quindi non sono annoverabili nei costi ricorsivi. Per la cronaca, al momento ho scelto Stripe che permette di pagare con la carta di credito anche senza un account (come invece fa Paypal).
In questo modo il costo mensile dell'attività sarà di 6$/anno (per il dominio) ovvero circa 0,5$.
Marketing: come far conoscere l'eCommerce
Con i soldi risparmiati dall'hosting, che possano essere essi 120$/anno (nel caso di Woocommerce) o 30$/mese (nel caso di Shopify), posso investirli in campagne di marketing online e comiciare a fare girare il negozio.
Una volta che il sito è testato e funzionante, l'idea è quella di sfruttare l'influencer marketing e provare a "trascinare" più gente possibile.
Quindi il prossimo obiettivo è quello di realizzare il template dell'eCommerce e pubblicare il sito web.